La telegrafia narrata ai piccoli...
La telegrafia narrata ai piccoli...
Ha senso oggi parlare di telegrafia?
Me lo sono chiesto molte volte poi guardando mia figlia mi sono risposto.
Certo che ha un senso, ne avrà sempre finche esisterà la storia e finchè esisterà qualcuno disposto a raccontarla.
La telegrafia è parte integrante della storia della radio e a mio avviso, non si può essere radioamatori senza averne la consapevolezza.
Guardavo l’altra sera un vecchio film del 1969 dal titolo “La tenda rossa”( film che mi sento di consigliare a chiunque si reputi radioamatore) che come saprete, o potrete immaginare, narra la vicenda del generale Umberto Nobile e della sfortunata spedizione del dirigibile “Italia” l’ 11 giugno del 1928.
Per chi non conoscesse la storia consiglio di andare sul web a leggerla. In breve, è la vicenda di una spedizione al polo nord andata male e i superstiti si salvarono solo grazie alla tenacia del sergente marconista Giuseppe Biagi che non smise di telegrafare il segnale di SOS con la radio d’emergenza Ondina 33 e di un radioamatore russo Nicolaj Schmidt che intercettò il messaggio e ne permise il recupero. La storia è poi circondata da numerose vicende di uomini coraggiosi e risvolti politici.
Ebbene, mentre vedevo questo film con mia figlia che mi tempestava di domande sulla figura di quel telegrafista che non smetteva mai di battere sul tasto ho capito che, nell’epoca del wireless, era necessario puntualizzare alcune cose.
Non è mia intenzione scrivere un articolo sulla storia della telegrafia, anche perchè il web ne è pieno, ma piuttosto cercare di invogliare il lettore a trovare interesse in un argomento che come dicevo, nell’epoca del wireless e della trasmissione in digitale, ci riporta ad un nostalgico periodo in cui, permettetemi di dirlo, tutto era più concreto. Anche la radio.
Al termine del film ho preso in mano un vecchio tasto verticale surplus (wt 8 amp nr 2mkII 1942 specifico per gli appassionati) e ho cercato di spiegare a mia figlia che prima di internet, prima dei cellulari e prima anche della tivù...
le persone potevano colloquiare a distanza solo utilizzando una radio e un codice fatto di linee e punti e che ancora oggi ci sono radioamatori che utilizzano ancora il CW perché lo ritengono un modo di emissione più efficace e permette di usare meno potenza.
Le nuove tecnologie hanno portato sicuramente per il radioamatore grandi vantaggi e nuove possibilità di operare in radio con maggiore affidabilità e qualità rispetto ad un tempo ma...non perdiamoci in questo mare! Il libro in pdf è una grande opportunità per la divulgazione sul web ma non dimentichiamo il profumo delle carta di uno vero sfogliato tra le mani. Vi prego passatemi il paragone...
A presto
Christian
SWL I2 4570